Si sa: la politica conta un certo numero di politici che, se non ipocriti, sono per lo meno confusi. Questa volta tocca al Repubblicano della Florida Trey Radel, membro del congresso degli Stati Uniti dal 2013. Radel nel settembre scorso votò a favore di una legge voluta dai Repubblicani che avrebbe obbligato coloro che ricevono aiuti governativi per comprare viveri e beni di prima necessità, a fare il test delle urine per dimostrare di non fare abuso di droghe. Ma il destino ha voluto che un mese dopo, in ottobre, fu Radel stesso ad essere trovato dalla polizia in possesso di cocaina.
Non è la prima volta che una legge statunitense colpisce in modo discriminatorio la fascia più povera della popolazione. Infatti sono almeno 30 gli stati che hanno approvato delle leggi che obbligano i beneficiari di programmi di welfare a fare il test anti-droga, talvolta anche i beneficiari degli indennizzi di disoccupazione; il tutto nel nome della lotta contro l’abuso di droghe.
Ovviamente non mancano le critiche a queste leggi “di parte”, in particolare da parte dei Democratici che hanno infatti più volte sostenuto che se si vuole far fare il test anti-droga a coloro che ricevono aiuti welfare pagati dalle tasse dei contribuenti, allora bisognerebbe sottoporre al test anche coloro che dalle tasse dei cittadini sono stipendiati, ossia i politici.
Queste leggi dimostrano purtroppo la situazione dei poveri negli Stati Uniti e in particolare di come vengano percepiti negativamente dalla società (come visto nel caso dei limiti di spesa imposti ai poveri del Kansas). Queste leggi sembrebbero sottointendere che la loro mancanza di mezzi è, sotto sotto, colpa loro. L’American Dream, una volta il destino di tutti, è ormai il destino di pochi in un paese sempre meno caratterizzato dalla mobilità sociale.
Per quanto riguarda Trey Radel, dopo essere stato arrestato dalla polizia, si è scusato pubblicamente, ha ammesso di avere un problema di abuso di sostanze illecite e ha promesso che avrebbe colto l’occasione per farsi curare. Sono seguite le sue dimissioni dal Congresso.